#

Dal neon al LED, come si sono evolute le insegne luminose

18.03.2022

All’inizio del XX secolo, più precisamente nel 1910, fu presentata a Parigi la prima insegna luminosa della storia: utilizzava il gas neon a bassa pressione all’interno di una lampada di vetro.

Fu un paio di anni più tardi che venne l’idea a un barbiere di Parigi di utilizzare una di quelle insegne luminose al neon per attirare l’attenzione dei passanti e segnalare la presenza del suo esercizio commerciale: fu la prima volta nella storia che un’insegna luminosa venne impiegata con uno scopo pubblicitario.

Da allora le insegne luminose trovarono largo impiego in tutta Europa e negli Stati Uniti, nonchè in alcuni Paesi dell’America Latina.

Fu negli anni Settanta che, grazie allo sviluppo della tecnologia LED (il primo LED fu inventato nel 1962), ebbe inizio la diffusione delle insegne a LED che andarono a sostituire quelle più obsolete e meno versatili al neon.

Inizialmente molto semplici, talvolta caratterizzate da LED monocolori (verdi nel caso delle croci luminose per le farmacie), le insegne a LED riscossero un grandissimo successo in quanto estremamente versatili, a differenza di quelle al neon, e capaci di riprodurre messaggi di testo dinamici e, più tardi, anche immagini e video.

Grazie ad effetti luminosi sempre più evoluti e al miglioramento della tecnologia che ha permesso di ridurre sempre di più i consumi di energia elettrica, le insegne luminose a LED sono diventate strumenti sempre più richiesti sul mercato in quanto rappresentano uno dei migliori investimenti per negozi e megastore. Utilissime per il gestore del punto vendita che le utilizza per comunicare, oltre a informazioni quali ora, data e temperatura, anche orari di apertura e promozioni, le insegne a LED sono semplicissime da programmare in quanto utilizzano software estremamente semplici e pensati anche per chi non ha grande dimestichezza con le nuove tecnologie.

La totale personalizzazione dell’insegna a LED consente inoltre di migliorare la brand awareness del proprio marchio qualora i punti vendita fossero più di uno, mentre se si trattasse di un singolo negozio darà la possibilità di distinguersi facilmente dai propri competitor e attirare l’attenzione anche dei passanti più distratti.