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Che cos'è un LED e come funzionano gli schermi a LED?

05.04.2018

La parola LED è entrata ormai nel linguaggio comune grazie all’uso sempre più diffuso di questa tecnologia, ma sappiamo davvero di cosa si tratta? Qui cercheremo di fare chiarezza sul suo funzionamento in maniera semplice, in modo da spiegarlo anche a chi non è un tecnico.
  

Cenni storici

 

Innanzitutto, LED è l’acronimo dell’espressione inglese Light Emitting Diod, ovvero diodo a emissione di luce. Il diodo, per chi non lo sapesse, è un componente elettronico, per la precisione un tubo a due elettrodi che fa passare la corrente elettrica solamente in un verso bloccandola quindi nell’altro. In definitiva, è ciò che rende visibile la luce emanata dal passaggio della corrente.
 
Sebbene gli studi sulla fotoluminescenza risalgano già ai primi anni del Novecento, occorre attendere il 1962 per assistere allo sviluppo del primo LED da parte dell’inventore statunitense Nick Holonyak Jr. Inizialmente questi componenti elettronici erano solo di colore rosso, costosi e venivano utilizzati per un ristretto range di dispositivi. Nell’arco di qualche anno, però, la varietà dei colori e gli impieghi si arricchiscono, abbassandone i costi e permettendo l’ingresso quasi prepotente della tecnologia LED nei più svariati settori.
 
Negli anni Novanta i LED assumono anche la colorazione tipica della luce bianca e, dopo circa un decennio, grazie alla loro resa cromatica combinata con un notevole risparmio energetico, diventano l’alternativa comune alle tradizionali lampade a incandescenza o alogene. Questa novità darà anche il via a una progressiva sostituzione nei principali centri urbani delle vecchie lampadine utilizzate nei sistemi di illuminazione pubblica e semaforici, nonché nelle abitazioni civili e negli uffici, consentendo un risparmio importante nei bilanci dei vari Comuni e per le utenze domestiche e aziendali.
 
 

La tecnologia del LED nei display

 

Lo schermo a LED è un pannello piatto che utilizza come pixel una serie di diodi ad emissione di luce (LED, per l’appunto). Il primo esemplare di display a LED compare nel 1968 grazie alla collaborazione di ricercatori e ingegneri. Sarà necessario qualche anno perché si possa passare a un prodotto finito di alta qualità, sia in termini di resa cromatica, che per quanto riguarda la nitidezza delle immagini o dei testi contenuti anche su display di grandi dimensioni (maxischermi e ledwall).
 
A livello tecnico, esistono due modi di impiego della tecnologia LED nei display. Il primo, conosciuto col nome di Edge lighting, è il più comune e consiste nel posizionare i LED ai bordi del monitor, il che lo rende adatto anche agli schermi ultrapiatti. Il Full-array backlighting, invece, prevede la retroilluminazione, offrendo maggior contrasto e neri più importanti, a fronte di un costo più elevato, grazie alla fitta distribuzione regolare dei LED all’interno del pannello.
 
Al di là di queste differenze particolari, sicuramente gli schermi a LED, oltre ad avere maggiore durata e consumare meno energia, sono in grado di restituire immagini e colori migliori al punto da costituire la tecnologia di oggi sia in ambito domestico (basti pensare ai televisori, agli smartphone o ai computer) che commerciale (insegne dei negozi, segnaletica di vario genere, maxischermi per la pubblicità, display a bordocampo negli impianti sportivi).