FAQ

Risposte alle domande frequenti sugli schermi a led

Display a LED, Insegne Digitali, Display Dinamici, Tabelloni Elettronici sono tutti nomi differenti per le IMV (Insegne a Messaggio Variabile). Le IMV sono generalmente utilizzate per trasmettere comunicazione visiva (messaggi) che consiste in testo, grafica, video e/o audio.
Il costo finale di un maxi schermo a LED è influnenzato da due fattori fondamentali: la risoluzione (cioè il numero di led presenti su ogni modulo) e la grandezza dello schermo (cioè il numero di moduli necessario per comporlo). Data la grande variabilità di entrambi questi fattori a seconda delle esigenze di ogni cliente, è impossibile determinare a priori il costo di un ledwall.Per fornire un termine di paragone però, si può dire che il COSTO DI OGNI METRO QUADRO di un maxi schermo, può oscillare tra il prezzo di uno scooter e quello di una moto di grossa cilindrata, a seconda della risoluzione prescelta.Di conseguenza, il costo totale del maxi schermo si ricava moltiplicando il prezzo al metro quadro per il numero totale di metri quadri del maxi schermo.Solitamente, più grande è uno schermo, meglio è: maxi schermi di grandi dimensioni sono composti da un numero maggiore di pixel verticali ed orizzontali. Più numerosi sono i pixel diponibili, maggiore è la definizione dello schermo e dunque migliore la qualità delle immagini e dei video. E’ altrettanto ovvio che più grande è lo schermo a LED più alti sono i costi.
Il pitch di un tabellone a LED esprime, in millimetri, la distanza tra i pixel. Questa misura, indispensabile per identificare chiaramente le caratteristiche e le prestazioni di uno [link:product:spt]schermo a LED[/link] viene anche definita “interasse” dei LED o “passo” LED. Conoscere il pitch di un maxischermo è fondamentale perché questa dimensione condiziona la distanza minima di visibilità, la definizione di un modulo e dunque la densità totale dei LED presenti sul ledwall, ovvero la risoluzione. È importante notare che riducendo la dimensione del pitch si aumenta in maniera esponenziale la densità dei LED presenti sullo schermo: per esempio, riducendo della metà l’interasse si possono inserire sulla stessa superficie il quadruplo dei pixel.
Il pixel è per definizione il “punto luminoso” presente su ogni soluzione a LED, dai semplici monolinea alfanumerici agli schermi pubblicitari. Questo punto luminoso può essere composto da 1 o più LED a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche dell’apparecchio. Per esempio, su un monolinea di piccole dimensioni, il pixel può essere formato da un singolo LED, mentre su un modello di grandi dimensioni il pixel può essere composto da 20 LED. In alcuni prodotti si arrivano ad avere addirittura 36 LED per pixel.
Il pitch di un tabellone a LED esprime, in millimetri, la distanza tra i pixel. Questa misura, indispensabile per identificare chiaramente le caratteristiche e le prestazioni di uno [link:product:spt]schermo a LED[/link] viene anche definita “interasse” dei LED o “passo” LED. Conoscere il pitch di un maxischermo è fondamentale perché questa dimensione condiziona la distanza minima di visibilità, la definizione di un modulo e dunque la densità totale dei LED presenti sul ledwall, ovvero la risoluzione. È importante notare che riducendo la dimensione del pitch si aumenta in maniera esponenziale la densità dei LED presenti sullo schermo: per esempio, riducendo della metà l’interasse si possono inserire sulla stessa superficie il quadruplo dei pixel.
SMD è l’acronimo di Surface Mounting Device (ovvero “Dispositivo a Montaggio Superficiale”) ed è la nuova frontiera della tecnologia elettronica: la vera e propria rivoluzione che ha portato all’interno del settore consiste nella miniaturizzazione di tutte le componenti elettroniche, LED inclusi. La componentistica SMD viene montata sulla superficie della scheda elettronica, senza aver bisogno di “attraversarla” come qualsiasi componente elettronico che utilizzava la tecnologia precedente (denominata PTH acronimo di “Plating Through Holes” ovvero “Saldatura Attraverso i Fori”). Anche il LED SMD è dunque saldato sulla parte esterna della scheda senza che i due piedini (anodo e catodo) debbano passare attraverso, come descritto nella figura sottostante (le proporzioni sono reali). I LED che adottano la tecnologia SMD si distinguono dai comuni LED PTH per un’altra importantissima caratteristica: in virtù della miniaturizzazione è infatti possibile sistemare 3 LED di diverso colore all’interno dello stesso “contenitore” (come nella foto in alto a destra), venendo a comporre una sorta di LED tricolore. La possibilità di visualizzare tre colori contemporaneamente (Rosso, Verde e Blu) su un singolo LED rende possibile creare maxi-schermi con un interasse (distanza tra i pixel) molto ridotto e dunque ottenere una qualità dell’immagine notevolmente superiore.
La risoluzione non è altro che il numero di pixel presenti su ogni m2. La risoluzione è dunque inversamente proporzionale alla grandezza del pixel pitch: minore è la distanza tra due pixel, maggiore sarà la risoluzione (perché la superficie del ledwall sarà popolata da un numero maggiore di LED). Per esempio un maxischermo con un interasse di 20 mm ha una risoluzione di 2304 pixel: questa misura si ottiene dividendo la lunghezza totale del singolo modulo (975 mm) per l’interasse dei pixel (in questo caso 20 mm) ottenendo così il numero di pixel su una riga: 975:20= 48 pixel. Moltiplicando il numero di pixel presenti su una riga per il numero di righe totali, si ottiene il numero totale di pixel presenti sulla superficie dello schermo, ovvero la risoluzione. Nel nostro esempio 48 x 48= 2304 pixel totali. Data la precedente formula si ricava che uno schermo a LED con un interasse (pitch) di 30 mm ha una risoluzione di 1024 pixel per modulo, ed uno con interasse 10 mm ha una risoluzione di 9216 pixel per modulo. È importante notare che riducendo di pochi millimetri la grandezza del pitch, si aumenta in maniera esponenziale il numero di led totali presenti sulla superficie del maxi schermo e dunque la sua risoluzione.
La definizione è il numero di pixel orizzontali e verticali che compongono l’intero schermo pubblicitario. Per esempio, alcune definizioni standard sono 96×64 pixel (=bassa definizione); 256×192 pixel (=media definizione); 640×480 pixel (=alta definizione). La definizione è dunque strettamente dipendente dall’interasse LED, ovvero dalla distanza (“pitch”) tra i pixel. Per semplicità e chiarezza di terminologia, si può dire che la RISOLUZIONE si riferisce al singolo modulo, mentre la DEFINIZIONE si riferisce all’intero ledwall una volta che i moduli sono stati assemblati.
La differenza consiste nella distanza dalla quale si deve osservare il tabellone a LED per avere una qualità dell’immagine ottimale. Il maxischermo con la risoluzione maggiore (cioè con l’interasse minore e quindi con maggior numero di LED per m2) ha una qualità dell’immagine tale da renderlo ideale per la visione da brevi distanze. Lo schermo pubblicitario con risoluzione inferiore (cioè con l’interasse maggiore e quindi con minor numero di LED per m2) ha invece una qualità dell’immagine tale da renderlo ideale per la visione da grandi distanze. È importante chiarire che la definizione del maxischermo viene scelta proprio in base dalla distanza dalla quale il display deve essere osservato: se un ledwall deve essere guardato da 300 metri di distanza, non ha bisogno di una risoluzione alta poiché l’occhio umano non è comunque in grado di discriminare piccoli dettagli da grandi distanze. Al contrario, uno schermo che deve essere visibile da 30 metri necessita di una quantità di dettagli maggiore (e quindi una risoluzione maggiore) perché a questa distanza l’occhio è in grado di percepire anche piccoli particolari. Per fornire un termine di paragone vengono riportati nella tabella sottostante due ipotetici ledwalls di uguali dimensioni, ma con diversa definizione: il primo (fig. 1) ha una definizione maggiore ed è adatto alla visione da brevi distanze. Il secondo invece (fig. 2) ha una definizione inferiore ed è ideale per la visione da grandi distanze. Per avere un termine di paragone, si osservino le figure sottostanti prima da vicino ed in seguito a circa 3 metri di distanza dal monitor del PC.
La distanza minima e massima di osservazione di uno schermo a LED vengono misurate in base a due caratteristiche del display stesso, l’interasse e la superficie: #1 – la distanza minima si ricava, indicativamente, traducendo in metri il numero di millimetri del pitch. Per esempio, un maxi schermo con un interasse (o “pitch”) di 10mm, sarà visibile alla distanza minima di 10 metri, mentre uno schermo “passo 20mm” sarà visibile alla distanza minima di 20 metri. #2 – la distanza massima dipende invece dalla dimensione del tabellone a LED e può essere calcolata, empiricamente, moltiplicando x10 e traducendo in metri lineari il numero di metri quadri che compongono il display. Per esempio un display di 4×3 metri (=12m2) sarà leggibile a 120 metri di distanza. Parlando di distanza massima, si devono introdurre i concetti di “leggibilità” e “visibilità”: per “leggibilità” si intende la distanza entro la quale le immagini trasmesse sul led wall sono leggibili, ovvero riconoscibili chiaramente. Per “visibilità” si intende invece la distanza entro la quale il display luminoso è in grado di attirare l’attenzione dell’occhio umano, anche se le immagini non sono perfettamente distinguibili. La “visibilità” di uno schermo pubblicitario è solitamente uguale al doppio della sua “leggibilità” (nel nostro esempio: leggibilità 120 metri = visibilità 240 metri). Per quanto riguarda i testi scritti, la leggibilità varia in base alla grandezza della scritta. Come regola generale si può affermare che ogni centimetro di testo è leggibile a circa 5 metri di distanza. Per esempio un testo di 10 centimetri d’altezza è leggibile a 50 metri di distanza.
Certamente si. I maxischermi hanno il loro maggiore campo di applicazione nella visualizzazione di video “dal vivo” durante concerti, eventi sportivi e show televisivi (solo in un secondo tempo una tecnologia così avanzata ha fatto il suo ingresso anche nel settore pubblicitario). Per la trasmissione di un video si deve però tenere conto che, al fine ottenere una soddisfacente qualità di visualizzazione, è necessario utilizzare uno schermo a LED che abbia come definizione minima 192 x 128 pixel. Il ledwall è in tutto e per tutto un clone dello schermo del PC ed è dunque in grado di visualizzare qualsiasi cosa appaia sul monitor del computer (ad esempio è possibile visualizzare il desktop del PC).
I livelli di colore non sono altro che le “sfumature” che ogni colore può avere. Nel campo della visualizzazione a LED vengono tenuti in considerazione i livelli di colore dei LED Rossi, Verdi e Blu cioè dei tre colori primari. Il numero totale di livelli di colore di un ledwall indica il numero di sfumature necessarie per passare dal livello più basso (spento) al livello più alto (acceso alla massima potenza).
I maxischermi che utilizzano una tecnologia ad 8 bit per colore, che degrada l’immagine in fase di elaborazione video, sono in grado di visualizzare 256 livelli di colore per ognuno dei tre colori primari. Ciò significa che possono essere visualizzati 256 x 256 x 256 = 16,8 milioni di colori totali. I maxi schermi della Euro Display utilizzano invece una tecnologia a 16 bit per colore che permette di elaborare i video senza degradarne la qualità in maniera percepibile dall’occhio umano. Dopo questa elaborazione (chiamata Correzione Gamma) si possono visualizzare 65.000 livelli di colore per ognuno dei tre colori primari. Ciò significa che possono essere visualizzati 65.000 x 65.000 x 65.000 = 280.000 MILIARDI di colori totali.
Perché il nostro occhio ha 3 tipi di recettori (chiamati coni e bastoncelli) per la visione diurna e ciascuno di loro corrisponde ad una tinta primaria. Ogni altra tinta è il risultato dalla stimolazione simultanea dei tre tipi di recettori, a seguito di un fenomeno chiamato sintesi additiva (che mescola le componenti cromatiche che raggiungono l’occhio). Ogni colore è dunque generato dalla mescolanza delle tre tinte primarie, con percentuali differenti. Il colore di riferimento, cioè il bianco, è ottenibile miscelando le tre tinte primarie Rosso, Verde e Blu (in inglese Red, Green, Blu ovvero RGB). Miscelando questi tre colori nelle giuste proporzioni (circa 50% di verde, 30% di rosso ed il 20% di blu) si ottiene il bianco puro. La tecnologia Euro Display permette, variando la percentuale di questi valori, di ottenere un totale di 280 Miliardi di colori. Questa immensa tavolozza cromatica è garanzia di qualità superiore dell’immagine degli schermi pubblicitari e di una capacità di visualizzazione imbattibile.
L’angolo di visibilità di un tabellone a LED è per convenzione l’angolo entro cui la luminosità del maxi schermo si mantiene superiore al 50% della luminosità frontale. Per esempio, uno schermo con una luminosità di 6000 NIT se visto frontalmente (NIT = candele al m2) avrà un angolo di visibilità pari all’angolazione alla quale la sua luminosità è ridotta a 3000 NIT. Un altro ledwall, con un angolo di visibilità di 120° e con una luminosità di 5000 NIT se visto frontalmente, avrà una luminosità di 2500 NIT se visto lateralmente di 120°. Questo angolo di visibilità può variare a seconda della tipologia di LED utilizzato e a in base alle caratteristiche tecniche del maxischermo.
È il grado di protezione contro l’umidità e la polvere e viene identificato come “IP” acronimo di “Ingress Protection” (ovvero “Grado di Protezione contro l’Intrusione” di materiali e agenti esterni). Il livello IP viene descritto da due cifre. La prima si riferisce al grado di protezione dalla polvere, la seconda al grado di protezione dall’acqua. Il grado di protezione IP è uno standard internazionale e viene utilizzato per misurare il grado di impermeabilità di qualsiasi prodotto elettronico. Le attrezzature con un valore di protezione più elevato mantengono il loro interno più pulito, assicurando che le componenti elettroniche siano protette e conservate in buone condizioni. I maxischermi della Euro Display assicurano un grado di protezione IP65, cioè il più alto raggiungibile nel campo della visualizzazione a LED. Nella tabella sottostante vengono riepilogati i vari gradi di protezione ed il loro significato.
Il Virtual Pixel è una tecnologia di gestione dell’immagine che consente di visualizzare le figure con una definizione superiore rispetto alla definizione fisica dello schermo a LED grazie ad una tecnica chiamata “interpolazione” dei pixel. La tecnologia Virtual Pixel della Euro Display è in grado di controllare ogni singolo LED: questa particolare ed esclusiva gestione dello schermo permette di sovrapporre ogni singolo pixel con il pixel vicino, venendo così a creare il così detto “Pixel Virtuale” ovvero un pixel che non esiste fisicamente ma che viene percepito dall’occhio umano. Come discusso in precedenza, la definizione del tabellone a LED è una delle caratteristiche che ne determinano la qualità e la bellezza delle immagini: maggiore è la definizione, maggiore è la qualità delle immagini. Gli schermi pubblicitari della Euro Display con tecnologia Virtual Pixel visualizzano le figure con una definizione quadrupla rispetto alla definizione fisica del display e di conseguenza le immagini sono più dettagliate ed i contorni meglio definiti.
La frequenza di aggiornamento indica il numero di volte che l’immagine viene aggiornata (“rinfrescata”) ogni secondo. Per esempio, un monitor per computer ha un “refresh rate” di 72 Hertz (Hz) e quindi aggiorna tutti i pixel dell’immagine, dall’alto in basso, 72 volte ogni secondo. La frequenza di aggiornamento è importantissima perché determina la qualità dell’immagine del maxi schermo: se è troppo bassa, l’occhio umano percepisce uno sfarfallio che può causare mal di testa e danni agli occhi. Per fornire un termine di paragone, la maggior parte degli schermi televisivi presenti in commercio ha una frequenza di aggiornamento di 50Hz e solo alcuni televisori di ultima concezione arrivano a 100Hz. I led wall Euro Display hanno un refresh rate di 240Hz ovvero quasi triplo rispetto alle più avanzate tecnologie a tubo catodico. Questa misura è ulteriore dimostrazione della qualità degli schermi Euro Display e della tecnologia d’avanguardia frutto di anni di ricerca e prove sul campo.
È il rapporto tra la luce emessa dal tabellone a LED e la luce ambientale riflessa dalla superficie del display. Minore è la luce riflessa, più il contrasto aumenta e quindi la nitidezza delle immagini è maggiore. Per aumentare il contrasto le soluzioni Euro Display adottano delle particolari alette anti-riflesso che scompongono la luce ambientale e la rifrangono in direzioni diverse, aumentando così la visibilità dello schermo pubblicitario anche in condizioni di forte luce solare diretta.
Per garantire 100.000 ore di vita, i produttori di LED identificano chiaramente due condizioni fondamentali che devono essere rispettate, la temperatura interna e l’intensità di corrente. Queste misure assumono valori diversi a seconda del tipo di LED e della casa produttrice, ma per fornire un ordine di grandezza si può affermare che:
  • La temperatura interna dei LED non deve superare i 120 °C (misurati in un ambiente a 25 °C)
  • La corrente a cui opera il LED non deve superare i 20 mA Rispettate queste condizioni, il produttore del LED garantisce che dopo 100.000 ore di vita (circa 11 anni sempre acceso), la luminosità del LED sarà ridotta al massimo del 50% rispetto al valore iniziale.
Rendendosi conto dell’importanza di tali parametri, la Euro Display ha investito nel corso degli anni in soluzioni tecnologiche in grado di regolare adeguatamente e automaticamente questi valori, e di mantenerli costanti durante tutta la vita dei maxi schermi. I prodotti Euro Display sono in grado di verificare entrambe queste grandezze tramite una serie di apparati e controlli incrociati, quali:
  • uno speciale sistema di ventilazione forzata controllato elettronicamente
  • uno specifico chip che pilota ogni singolo LED e sul quale viene definita in fase di progetto una corrente adeguata
  • un particolare sistema di dissipatori termici.
È un sistema che permette di comporre schermi a LED di grandi dimensioni unendo un certo numero di moduli base, i quali vengono assemblati sulle specifiche del cliente per soddisfare le sue necessità. I moduli Euro Display hanno differenti dimensioni a seconda dall’applicazione e vengono assemblati tra loro tramite sistemi di centratura e bloccaggio rapido (Dual-Lock) indispensabili per mantenere il corretto allineamento dei pixel sia in orizzontale che in verticale e assicurare così la perfetta visualizzazione dell’immagine. Il sistema modulare della Euro Display offre una enorme serie di vantaggi: permette un facile trasporto ed una grande semplicità di montaggio (grazie alla leggerezza e alle dimensioni ridotte dei singoli moduli), consente una facile manutenzione, non pone alcun limite di forma, dimensione e risoluzione del tabellone a LED ed inoltre rende possibile l’ingrandimento futuro dello schermo.
Si, certamente. Grazie al design modulare ed alla tecnologia d’avanguardia, non ci sono limiti di forma, dimensione e definizione del maxi-schermo a patto che le dimensioni dello schermo siano un multiplo del singolo modulo da 975 x 975 mm. L’unica differenza può essere costituita dal costo, ed è per questa ragione che la Euro Display suggerisce di ottimizzare le dimensioni dello schermo a LED utilizzando i formati raccomandati dal nostro dipartimento tecnico.
Per ogni tabellone a LED, la Euro Display fornisce, senza alcun costo aggiuntivo, un numero di ricambi sufficienti per sopperire all’usura dovuta al normale utilizzo. Inoltre ogni riparazione effettuata durante il periodo di garanzia sarà eseguita senza alcun costo aggiuntivo.
In linea generale i maxischermi da esterno sono diversi da quelli per interno per i seguenti motivi:
  • Minore risoluzione: poiché i display da esterno sono solitamente visti da distanze maggiori, non è necessaria una risoluzione altissima. Il costo di uno schermo a LED di grandi dimensioni è dunque compensato dalla minore risoluzione necessaria per una buona qualità dell’immagine.
  • Impermeabilità agli agenti atmosferici (grado di protezione IP65) e sistema di ventilazione forzata: i tabelloni a LED vengono trattati con una speciale tecnica di tropicalizzazione che garantisce un eccellente resistenza all’acqua, all’azione della salsedine ed alle intrusioni corrosive tipiche da installazioni esterne. Un sistema di ventilazione forzata garantisce inoltre che la temperatura all’interno dello schermo rimanga constante e non superi mai livelli critici.
  • Sistema di protezione anti-sole e anti-vandalismo: i led wall da esterno sono dotati di uno speciale sistema di alette protettive che svolgono la duplice funzione di proteggere dai raggi del sole (aumentando il contrasto e rendendo così l’immagine più nitida) e di difendere lo schermo da attacchi vandalici.
  • Maggiore luminosità: l’utilizzo outdoor richiede che lo schermo pubblicitario sia realizzato con componenti LED a luminosità maggiore in modo da essere visibile e leggibile anche da grandi distanze e soprattutto sia in grado di contrastare la potenza dei raggi solari.
Non su un singolo schermo. Nei maxischermi i led vengono montati su un supporto chiamato circuito stampato o scheda elettronica, e vengono saldati su un singolo lato. Per avere una visione su due lati è necessario avere due schermi, appoggiati l’uno contro l’altro nella parte posteriore.
I tabelloni a LED hanno strutture portanti diverse a seconda dell’applicazione. Possono essere installati:
  • su automezzo
  • contro la parete di un edificio
  • su cavalletti
  • su palo
  • su intelaiatura “americana”
  • appesi ad un cavo
Sì. Per effettuare l’installazione di un maxi schermo a LED è necessario richiedere il permesso da parte del Comune sul cui territorio verrà installato l’apparecchio. Le direttive che regolano l’uso di ledwall, sono di competenza Comunale: è dunque impossibile definire una politica generale, poiché i regolamenti variano a seconda delle Giunte.
Il consumo di un LED dipende dal produttore, dal colore del diodo e dalla corrente che viene fatta passare al suo interno. A titolo indicativo possiamo però dire che un LED consuma tra i 15 ed i 100 ma (milliampere) con una potenza che varia tra 0,1 ed 1 Watt.
No. Le insegne alfanumeriche possono visualizzare testi, numeri e diverse icone pre-impostate. Alcuni modelli sono dotati di un semplice editor grafico che permette di creare le proprie icone personalizzate. Per la visualizzazione di immagini fisse ed in movimento, il prodotto più adatto è il classico maxischermo a led.